I Valdesi

I VALDESI

Un inquadramento storico, seppur per linee molto generali, non può tralasciare un fatto di notevole portata che venne a complicare ancor più le già complesse vicende di queste terre. Si tratta dell'insediamento dei Valdesi, seguaci di Pietro Valdo, un mercante di Lione che predicava la povertà e l'assoluta obbedienza all'Evangelo: erano per lo più predicatori e profughi della Provenza che giunsero a popolare queste vallate del sec. XIII.

Dapprima essi trovarono asilo presso i vari signorotti locali e gli stessi signori di Albo, poi questi, pressati dalla chiesa di Roma, iniziarono un'aspra lotta contro l'eresia, che mise a ferro e a fuoco per alcuni secoli le valli. I Valdesi riuscirono tuttavia a sopravvivere alle persecuzioni e aderirono alla Riforma protestante nel 1532, divenendo così un Chiesa vera e propria, che a poco a poco si diffuse a macchia d'olio abolendo le parrocchie cattoliche esistenti.

Poi seguirono dure repressioni da parte di Luigi XIV e del duca di Savoia, e i Valdesi furono costretti nel 1686 a varcare la frontiera svizzera. Tornarono tre anni più tardi con una famosa traversata delle Alpi che prese il nome di "Glorioso Rimpatrio" e dopo un altro periodo di intolleranza durante il quale rimasero relegati nel loro "ghetto alpino" ottennero nel 1848 dal re Carlo Alberto le libertà civile e politica.

Ulteriori approfondimenti sulla cultura Valdese.

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